martedì, Luglio 5, 2022
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I piani editoriali per le aziende

“Abbiamo un’azienda. Produciamo profilati in alluminio che possono essere degustati e sono altamente digeribili. Come fare per divulgare questa nostra grande particolarità?”.

È chiaro che abbiamo giocato. Ma non troppo, come del resto è il nostro stile.

Un’azienda ha dei prodotti, è vero, ha un mercato su cui proporli per commercializzarli. Ma ha anche necessità, considerato che il competitor è il mondo e non più un quartiere, una città o un dato territorio, di divulgarli e promuoverli. E fa nulla se il prodotto è un profilato in alluminio commestibile o il buon nome di un’industria (mi vengono in mente le anacronistiche lotte ambientaliste contro le aziende di biometano).

Il piano editoriale di interventi verso il pubblico non deve essere compulsivo, ma ragionato, frutto di una strategia attenta e mirata.

Un esempio pratico:

  • 1 o 2 post al giorno su Facebook e twitter, non solo di propri contenuti ma anche di altri legati sempre al proprio core business;
  • Un post ogni settimana sul proprio blog/sito web, talvolta anche due;
  • Una volta al mese una infografica o una relazione sulle proprie iniziative, da inviare via mail a un indirizzario selezionato;
  • Ogni stagione, quindi 4 volte l’anno, realizzare un convegno su un tema d’attualità legato al proprio core business o slegato ad esso ma con un impatto e coinvolgimento emotivo di un certo rilievo (esempio, un evento di beneficenza).

Penserete: “bene, hanno steso un piano editoriale generico che si può adattare alle mie esigenze, non ho certo bisogno di rivolgermi all’agenzia: prendo spunto da qui”. Rilassatevi, ma i contenuti, le emozioni, i temi, i tempi e i modi, quelli no, non si trovano certo qui.

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